UZUME' CHE DANZA

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IDEAZIONE, REGIA E COREOGRAFIA:

MARIA GRAZIA SARANDREA

MUSICA: BARBARA ERAMO E LAURA INSERRA

VOCE: BARBARA ERAMO

Uzumè che danza prende ispirazione da una storia narrata nell'antico testo giapponese Kojiki. La dea del Sole Amaterasu, offesa dal fratello, si rinchiude nella caverna rocciosa e le divinità del cielo, preoccupate per il buio improvviso, affidano ad Uzumè, la danzatrice sacra, il compito di riportare il sole sulla terra. La danza di Uzumè suscita l'ilarità delle divinità e la curiosità di Amaterasu, che dischiude la porta della caverna, così che i suoi raggi tornano ad illuminare il cielo. La danza, secondo il racconto, ristabilisce l'equilibrio cosmico e consente di percepire, di stabilire il necessario incontro con l'energie dell'universo. Accompagnata dal canto e dalla musica è uno strumento rituale e cerimoniale. Esperienza liturgica capace di disperdere le illusioni e tutto ciò che ostacola il cammino nell'eterna lotta contro l'oscurità. Hitsuki, danza del sole e della luna, Mayur, la danza del pavone di remota origine indiana, le percussioni taiko, tamburi che coinvolgono il corpo. Uzumè che danza è un omaggio all'energia femminile, alla simbologia solare nelle diverse culture, dal Medio all'Estremo Oriente, dall'Africa all'Australia. "E' il trionfo del sacro nella natura in cui prosperano uomini e dèi. Forte è la malia di questo spettacolo, in cui l'essere umano, entrando in un universo altro, sconosciuto e appagante, ritrova la propria appartenenza all'ordine cosmico". IL TEMPO, Paola Pariset

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